Le Sacre Scritture affermano che i nostri progenitori peccando sono usciti dal percorso che conduceva alla vita eterna e che, per quanto abbiano cercato di riprendere il retto sentiero, non sono stati più in grado di percorrerlo senza deviare. Questo è quanto accade anche a noi, loro discendenti… Infatti, per quanti sforzi facciamo, per quanto ci si illuda di essere riusciti nel nostro intento, prima o poi pecchiamo e andiamo fuori strada. In ogni secolo ci sono state delle grandi menti che hanno ideato filosofie, regole morali ed esercizi spirituali allo scopo di disciplinare la volontà e lo spirito così da riportare la vittoria sul male. Ma inutilmente.
Basta considerare che cosa ha fatto e sta facendo a se stesso il genere umano per comprendere la portata del nostro fallimento. L’umanità sorta dopo il peccato non è capace di seguire la via del bene e di raggiungere da sola la salvezza e l’eternità promessa. È proprio tenendo conto di questa ineluttabile realtà che i filosofi del passato hanno cercato strade alternative… Il Signore però, in contrapposizione alle soluzioni umane, aveva in mente un altro piano per risolvere il problema del peccato e della morte. Per farci uscire dalla nostra disperata condizione, ha voluto dare all’umanità una seconda occasione facendo venire al mondo Gesù, un uomo uguale a Adamo. Gesù come uomo ha percorso tutto il sentiero che il primo Adamo non è stato capace di percorrere ed ha superato le prove che questo cammino prevedeva, senza mai deviare.