Uno dei più grandi errori teologici commesso dalla cristianità, un errore che ha gettato le basi ideologiche che hanno prodotto l’orrore della Shoah, è stata la teologia della sostituzione.
Questa dottrina, nata nella chiesa di quelli che provenivano dal paganesimo, ha preteso che il cristianesimo fosse la nuova religione scelta da Dio allo scopo di sostituire l’antica fede – cioè l’ebraesimo – di coloro che avevano rifiutato Gesù come Messia. Da quel momento in poi, si iniziò a denigrare gli ebrei (anche quelli di fede messianica, cioè i veri eredi degli insegnamenti di Cristo e degli apostoli) e successivamente a perseguitarli; prima sul piano teologico, poi sul piano fisico. Li si accusò, in quanto popolo, di infamità mai commesse, alcune delle quali – come quella di deicidio – sono prive di ogni logica, quasi che Dio possa morire. Le responsabilità di poche decine di persone furono attribuite ad un intero popolo, dimenticando invece i Romani che lo inchiodarono alla croce; loro, che avendone il potere e la forza, non fecero nulla ma preferirono uccidere un innocente. Ciò che stupisce è che ancora oggi molti cristiani delle più disparate denominazioni accettano come biblica una tale dottrina i cui semi, per quanto incredibile, non sono stati gettati in epoca moderna ma nel primo secolo della nostra era. Si tratta di un’eresia che, come ho già detto, trovò diffusione tra i credenti di origine pagana e che l’apostolo Paolo contrastò fermamente dimostrandone l’assoluta infondatezza biblica.
Il video che segue percorre la strada tracciata da Paolo e vuole dimostrare su base biblica come una simile dottrina sia contraria ai piani di Dio e alla dottrina di Cristo e degli apostoli.
Per ulteriori approfondimenti: Il Figlio d’Israele