“Ora, fratelli, per quel che riguarda la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi raccomando di non lasciarvi confondere la mente con tanta facilità, né turbare da pretese ispirazioni, né da discorsi, né da qualche lettera data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse imminente. Non lasciatevi ingannare da nessuno e in alcuna maniera; perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che si esalta sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto di porsi a sedere nel Tempio di Dio mostrando sé stesso e dicendo di essere Dio. Non vi ricordate che quando ero ancora con voi vi dicevo queste cose? Ora voi sapete ciò che gli impedisce di manifestarsi finché non sia giunto il suo momento. Infatti il mistero dell’empietà è già all’opera, soltanto c’è chi ora lo trattiene e lo tratterrà fino a quando non sarà tolto di mezzo. Allora sarà manifestato l’empio, che il Signor Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta. La venuta di quell’empio avrà luogo per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi; e con ogni tipo d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che sono perduti perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati”. (2 Ts. 2:1-4)

L’apparizione dell’uomo del peccato, di cui parla Paolo, rappresenta il compimento dell’apostasia. Tale apostasia, già all’opera ai suoi tempi, si è perpetuata nei secoli nel corso dei quali ha cercato di emergere con forza per distruggere il popolo di Dio inteso sia nell’accezione cristiana che ebraica.

Così hanno fatto gli imperatori Romani e gli inquisitori della chiesa cattolica romana insieme ai re che, essendole soggetti, le hanno offerto la spada o il patibolo assecondandone i crimini. Così hanno fatto i dittatori come Hitler, Mussolini e Stalin. Ma nessuno di loro è riuscito nel proprio intento. Tutte le persecuzioni rivolte contro gli ebrei e i cristiani, anche se a volte sono durate per tempi relativamente lunghi, hanno avuto termine con la morte, spesso violenta, del dittatore o con la perdita del suo potere sulle coscienze dei popoli che gli erano soggetti. L’apostasia non è mai riuscita a dominare completamente il mondo. L’uomo di peccato non è mai riuscito ad emergere nella sua pienezza. Come mai?

Paolo su questo punto è molto chiaro: c’è chi lo trattiene. Ci sono, cioè, delle forze capaci di influenzare i cicli storici, di spezzare la spirale della violenza e dell’oppressione e di resistere alle dittature. Anche a quelle religiose. Si tratta di forze che hanno il coraggio di opporsi al regime imperante cercando di sensibilizzare le coscienze, divulgando idee democratiche e libertarie. Tali forze sono le coscienze degli uomini onesti che credono nei valori umanitari, nella libertà e nella democrazia.

Ma ciò che muove queste coscienze non è altri che lo Spirito Santo di Dio. É lui che ritarda la piena manifestazione del male. E tra i motivi che lo inducono ad impedire la piena apparizione dell’apostasia, ce n’è uno molto importante: il popolo dei credenti. Non un popolo denominazionale, ben etichettato, con le sue dottrine più o meno bibliche, ma un popolo disperso in tutte le denominazioni, composto da uomini e donne che, più che dell’apparato ecclesiale, amano e servono con coerenza e semplicità, nella vita di tutti i giorni, il Signore Dio e il Messia Gesù.

Uomini e donne che testimoniano della loro fede con l’azione e con la parola, che si oppongono al dilagare del male seminando intorno a sé l’amore e il bene. Un’assemblea di credenti non invisibile ma visibile che non confluirà, come credono alcuni, nella loro denominazione che pretendono essere l’unica a possedere la piena verità, ma un’assemblea ricca della presenza del Signore e fedele ai comandamenti di Dio che, tratta da tutte le denominazioni, sarà rapita dagli angeli e portata ad incontrare Gesù sulle nuvole del cielo.